SULMONA – Arriva anche il decreto Semplificazoni del Governo a spianare la strada alla Snam. Gli ambientalisti del coordinamento no hub del gas rilanciano appello ai parlamentari del territorio.
In pratica il provvedimento snellirebbe le procedure burocratiche per l’altra versamento dei terreni privati da parte di infrastrutture riconosciute di pubblica utilità.
“L’Italia deve correre” ha dichiarato il presidente del consiglio Conte annunciando il Decreto legge Semplificazioni – fanno notare gli ambientalisti – ma per quanto concerne l’ambiente e la salute dei cittadini, corre nella direzione sbagliata, agevolando chi inquina, le multinazionali pro fossile e che attentano al clima, riducendo gli spazi ai cittadini per le loro osservazioni. Molti sono gli articoli contenuti nel Decreto che vengono contestati da oltre 160 tra associazioni e comitati di tutto il territorio nazionale.
Le “semplificazioni” del Decreto intervengono anche sulla questione degli usi civici, presenti, lungo il tracciato del metanodotto Sulmona-Foligno, nei territori di Popoli e dell’aquilano come Paganica, Pizzoli, Collebrincioni, Montereale, ecc..terreni dalla grande valenza ambientale ed agricola e dalle notevoli possibilità di sviluppo agro-silvo-pastorale e turistico.
Gli usi civici, ricordiamo, sono diritti collettivi di una comunità su beni immobili anche a beneficio delle generazioni future. L’ordinamento giuridico garantisce l’interesse della collettività generale alla conservazione degli usi civici per contribuire alla salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio.
Il Decreto Semplificazioni porta alcune modifiche e aggiunge una postilla pro-gasdotti, consentendo che vengano realizzati anche su un terreno gravato da uso civico e, dunque, facilitare Società come la Snam nel rimuovere quegli ostacoli rappresentati da diritti costituzionalmente garantiti per imporre infrastrutture inutili e dannose per la collettività.
A nostro avviso sono norme anti-costituzionali”.
Da qui l’appello.
“Auspichiamo e, nel contempo, facciamo appello alle parlamentari del territorio Gabriella Di Girolamo e Stefania Pezzopane, che conoscono la problematica del gasdotto Linea Adriatica e della centrale di compressione di Sulmona, da sempre schierate contro tale opera, di adoperarsi perché il Decreto sia modificato – concludono – questa volta la scelta è nelle loro mani e non ci saranno possibili scuse se l’esito non sarà stato quello dell’abrogazione dei due articoli del decreto!”.